La Micia

La Micia è la Micia. Non ha un nome vero e proprio. E' la prima gatta che si è avvicinata a casa nostra dopo che siamo andati a vivere al Debbio a metà ottobre 2011. E' passata davanti alle nostre porte finestra e non appena sono uscito è scappata via nella notte.
La sera seguente ho messo un piattino con del latte e dal soggiorno ho visto che il pensiero veniva gradito. E' andata avanti così per un po, e al latte si è sostituito tonno e riso e qualche scatoletta di cibo per gatti.
Avvicinarla era impossibile perché non si fidava ma si fermava a mangiare sullo scalino tra lo scuro in legno e la porta a vetri e così pian piano si è abituata alla nostra presenza.
E' stato un avvicinamento lento e graduale, ricordo che stiamo parlando di gatti ferali e probabilmente nel caso della Micia, di una gatta cresciuta allo stato brado fin da piccola.
Stava abituandosi a noi quando all'arrivo di Paciocco ci ha litigato per il possesso della ciotola e è scomparsa. Questo accadeva in dicembre del 2011, e per un paio di mesi non l'abbiamo più vista, tanto che la davamo per persa. Spieghiamo subito che la storia è a lieto fine e mentre sto scrivendo la Micia dorme col Pastrucchio sul divano dietro di me. Però in quei due mesi siamo stati in pensiero anche se eravamo impegnati a nutrire e voler bene a Paciocco. Una sera verso metà febbraio, ad ogni modo, la vedo dietro la porta che si alza su due zampe contro i vetri. E' stato un ritorno in grande stile e se la sua fiducia la avevamo già conquistata in parte, al suo ricomparire si è fidata quasi completamente di noi. L'abbiamo nutrita e coccolata, cosa che continuamo a fare tutt'ora.

Nessun commento:

Posta un commento